L’“Italian Hydrogen Summit” di H2IT ed il Rinascimento dell’idrogeno.

La filiera dell’idrogeno chiede una strategia nazionale certa, stabile, con una prospettiva di lungo periodo dove il nostro Paese deve svolgere un ruolo strategico. L’illuminazione con l’idrogeno della Piramide Cestia come simbolo di energia sostenibile che guarda al futuro.

Una strategia condivisa e supportata a livello istituzionale per rendere l’Italia leader a livello internazionale nel settore idrogeno. È questa la richiesta unanime dei protagonisti del comparto, emersa in occasione del primo Italian Hydrogen Summit, l’evento organizzato da H2IT, Associazione Italiana Idrogeno, che ha riunito il 4 luglio istituzioni nazionali ed europee, aziende, esperti e operatori del settore. 

La sessione plenaria dell’Italian Hydrogen Summit ha visto la partecipazione di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Stefano Grassi, Capo Gabinetto del Commissario Europeo all’energia Kadri Simson e Jorgo Chatzimarkakis, CEO di Hydrogen Europe, che sono intervenuti insieme ad Alberto Dossi, Presidente di H2IT, per approfondire l’impatto dell’adozione dell’idrogeno sull’agenda politica e sulle strategie italiane ed europee da qui al 2050. 

Al centro dell’incontro l’enorme potenziale del vettore idrogeno, il quale - oltre agli investimenti in continua crescita dei privati - può contare sui 3,64 miliardi di euro destinati dal PNRR allo sviluppo del settore e sulle iniziative di finanziamento a livello europeo. Istituzioni, aziende ed esperti sono d’accordo su un punto cruciale: l’Italia deve puntare anche sull’idrogeno per la propria sicurezza energetica e per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione di molti settori come la mobilità, l’industria e le infrastrutture.

Serve però - è stato ribadito - un piano strategico condiviso con azioni di breve, medio e lungo periodo per non perdere le opportunità offerte da questo vettore energetico. Tutto questo mantenendo saldo il principio di neutralità tecnologica.

Questo primo Summit sull’idrogeno arriva in un momento particolarmente proficuo per lo sviluppo dell’idrogeno nel nostro paese e in Europa. Un percorso molto lungo, quello dell’idrogeno, che ha portato all’organizzazione di questa giornata che vuole fare luce sulle prospettive future di questo vettore energetico.

L’invasione russa in Ucraina - è stato sottolineato dai vari relatori - ha reso evidenti le criticità in Europa, prima di tutto di non dipendere energeticamente da pesi politicamente instabili e lavorare per una nuova visione di un mix energetico per arrivare a garantire una sicurezza energetica nazionale in cui l’idrogeno diventi un elemento importante

A valle della pandemia che ha travolto il nostro paese e il mondo intero l’Italia ha cominciato a realizzare un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con investimenti dedicati all’idrogeno per 3,64 miliardi, finanziamenti a sostengono lo sviluppo e la produzione di idrogeno per elettrolisi, per la creazione di Hydrogen Valleys e l’utilizzo dell’idrogeno nei settori  “hard to abate” e della mobilità.

Il PNRR mira a dare una spinta sovvenzionando domanda ed offerta ma – è stato sottolineato durante l’evento - non basta. L’industria ha bisogno di incentivi sui costi operativi per rendere l’idrogeno verde sostenibile e conveniente. Il costo delle tecnologie insieme al costo dell’energia sono i fattori che impattano maggiormente sul costo finale dell’idrogeno verde e rimangono temi chiave che vanno affrontati attraverso la ricerca di gruppo con una spinta forte all’industrializzazione del prodotto.

Numerose le aziende e gli enti che hanno animato le tavole rotonde tematiche dell’evento. Tra queste, Alstom FerroviariaEdison NextENEAEni, FBKFNMGSEIndustrie De NoraIveco GroupNext ChemPietro FiorentiniRinaSapioSnamTenarisToyota Italia. Una giornata che costituisce una “pietra miliare” per il settore idrogeno, ha voluto sottolineare il Presidente di H2IT Alberto Dossi, che ha preso per primo la parola. “Oggi il settore - ha detto Dossi - si sta evolvendo raggiungendo rapidamente obiettivi prima ritenuti impossibili attraverso nuovi attori e nuove iniziative. La filiera idrogeno è giovane, ma sta già raggiungendo traguardi importanti presentandosi oggi robusta e coesa e, soprattutto, senza smettere mai di guardare al futuro”.

Concetti rafforzati anche dall’intervento del Ministro delle Imprese e del Made in Italy,  Adolfo Urso: “L’idrogeno sarà un elemento fondamentale per la transizione ecologica di settori industriali strategici per il nostro Paese e a oggi difficili da decarbonizzare, ma  particolarmente importanti  per la nostro sistema produttivo come quello siderurgico, il comparto della carta, la chimica, la ceramica, il cemento e il vetro”, ha sottolineato Urso, aggiungendo che “il Governo ha messo in campo ingenti risorse a supporto delle imprese per sostenere la creazione di una filiera italiana dell’idrogeno ed è impegnato per creare un quadro normativo e regolatorio di riferimento certo e stabile, in grado di favorire gli investimenti del settore: vogliamo che anche rispetto a questa partita l’Italia possa rivendicare il ruolo che è in grado di interpretare”.

L’evento è proseguito con le 4 tavole rotonde verticali, in cui aziende ed enti hanno raccontato la loro esperienza. Le parole dei manager e degli esperti intervenuti confluiscono tutte in un unico messaggio: l’idrogeno è una delle opzioni fondamentali per la decarbonizzazione di tanti settori, dalla mobilità, all’industria, fino alle infrastrutture. Rappresenta un’opportunità unica per l’Italia sia sotto il profilo economico che sotto quello della sicurezza e della transizione energetiche su cui il nostro Paese punta con decisione. Occorre però una visione unica, una vera e propria strategia che possa consolidare l’attuale fase di sviluppo di progetti idrogeno, permettendo alle aziende di operare in un quadro più sicuro che non metta a rischio gli investimenti fatti e ne abiliti di nuovi. 

La discussione si è poi spostata su alcuni temi chiave come quello del ruolo dell’Italia come hub energetico; le aziende hanno sottolineato l’importanza di pianificare lo sviluppo delle infrastrutture nazionali, di accelerare l'installazione di impianti rinnovabili, di aumentare la capacità manifatturiera degli elettrolizzatori e favorire la produzione di idrogeno a basse emissioni da processi anche diversi dall’elettrolisi. Fondamentale, sotto questo aspetto, il ruolo degli hub logistici e delle reti di trasporto. 

Per lo sviluppo di una mobilità a idrogeno si conferma l’importanza delle Hydrogen Valleys, centri di produzione e consumo di idrogeno rinnovabile in grado di abilitare gli usi finali. Ammontano a 500 i milioni stanziati per questi progetti attraverso il PNRR che giocano un ruolo chiave nell’avvio di un mercato dell’idrogeno. I progetti vincitori del bando sono in totale 54, con un grande protagonismo del Mezzogiorno, dove è destinato il 50% dei fondi.

Tuttavia, affinché possa svilupparsi una mobilità idrogeno sarà imprescindibile un piano di sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno e l’incentivo all’acquisto dei mezzi.

La decarbonizzazione dell’industria e l’innovazione tecnologica sono state protagoniste dell’ultimo confronto dove i player del settore, che puntano a sviluppare tecnologie e componenti "Hydrogen ready", hanno sottolineato l’opportunità di posizionarsi in questo mercato in forte sviluppo.

La prima sessione, “Le agenzie nazionali: gli abilitatori del sistema idrogeno”, ha mirato a definire il ruolo della ricerca dell’innovazione e della normazione, a promuovere la collaborazione tra settore industriale e questi mondi, e ad affrontare le tematiche chiave per l'abilitazione della filiera idrogeno, come normative, standard, regole, ricerca, innovazione, formazione e informazione. A discutere di questi temi Giorgio Graditi, Direttore generale di Enea, Eros Mannino, Direttore centrale per la prevenzione e la Sicurezza Tecnica dei Vigili del Fuoco, Luca Benedetti, Responsabile Studio e Monitoraggio PNIEC e GSE, Aurelio Regina, Presidente Gruppo Tecnico Energia Confindustria. Nella visione di Confindustria l’idrogeno è un’opzione tecnologica fondamentale all’interno degli impegni di decarbonizzazione.

La seconda tavola rotonda dedicata al tema "Hub energetico e infrastrutture: strumenti per la creazione di un mercato” si è concentrata sull'Italia come hub energetico, sullo sviluppo delle infrastrutture, l'accumulo dell'idrogeno, l'installazione di impianti rinnovabili, la capacità manifatturiera per gli elettrolizzatori, nonché sugli strumenti per l’apertura di un mercato. Ad animare il dibattito Piero Ercoli, Vice President Decarbonization Projects di Snam, Mario Paterlini, Amministratore Delegato di Sapio, Silvia Fregolent, Capogruppo della Commissione 8 “Ambiente, transizione ecologica , energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, Giuseppe Ricci, Direttore generale  Energy Evolution in  Eni, Gabriele Lucchesi, Hydrogen Director di Edison Next e Orazio Iacono, AD di Hera.

Nella tavola rotonda "Mobilità e territori” i relatori hanno dialogato sull’introduzione di una strategia per lo sviluppo delle Hydrogen Valleys in Italia entro il 2030, sul rafforzamento delle competenze degli enti territoriali, la semplificazione gli ambiti regolatori, lo sviluppo della rete di stazioni di rifornimento idrogeno, sul supporto alle flotte di veicoli a idrogeno e su come sfruttare la strategicità degli hub logistici. Gli interventi hanno visto alternarsi Marco Piuri, Direttore generale di FNM, Michele Viale, Presidente e AD di Alstom Ferroviaria, Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia, Luigi Ksawery Lucà, AD di Toyota Italia, Michele Ziosi, Vicepresident Relazioni Istituzionali e Sostenibilità di Iveco Group e Alberto Gusmeroli, Presidente della X Commissione della Camera.

Ha chiuso il programma la sessione “Industria e tecnologia" che si è concentrata sull'impiego dell'idrogeno nel settore industriale, con l’obiettivo di stimolare il mercato per generare innovazione tecnologica e nuove opportunità occupazionali lungo l'intera filiera dell'idrogeno. Al centro anche l'adozione di tecnologie "Hydrogen ready" e l'impulso di progetti volti alla sostituzione dei combustibili fossili con idrogeno rinnovabile o a basse emissioni di carbonio. Si sono confrontati Cristiano Nardi, Executive Chairman di Pietro Fiorentini, Paolo Dellachà, AD di Industrie De Nor, Luca Squeri, Capogruppo Commissione X Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera, Andrea Bombardi, Executive Vicepresident Carbon Reduction Excellence di Rina, Alberto Litta Modignani, Vice President Hydrogen di Neext Chem, Marco geneletti, Energy Senior Director di Tenaris.

L’Italian Hydrogen Summit è stato anticipato la sera prima da un’iniziativa speciale. H2IT, in collaborazione con il Progetto EVERYWH2ERE, alla presenza dell’Assessore ai trasporti della Regione Lazio Fabrizio Ghera, ha illuminato in modo sostenibile la Piramide Cestia, uno dei simboli più iconici della città eterna, utilizzando per un giorno l'energia prodotta da un generatore a idrogeno. L'illuminazione della Piramide, a partire dalle ore 21:00 di ieri, ha rappresentato simbolicamente il potenziale dell'idrogeno come fonte di energia pulita e sostenibile per il nostro domani.

A cura di Chiara Proietti