Saipem: primo hub al mondo per idrogeno e fotovoltaico

Saipem accende ufficialmente i motori del progetto Agnes, il maxi parco eolico al largo delle coste di Ravenna che vedrà la società guidata da Stefano Cao affiancata da due partner Qint’x, azienda italiana specializzata nel settore delle energie rinnovabili e Agnes creata dalla prima per portare le fonti verdi nel Mar Adriatico. Il parco, di cui oggi è stato avviato l’iter autorizzativo (con l’invio delle istanze per l’autorizzazione unica e la concessione demaniale), è il primo hub energetico al mondo che combinerà più soluzioni integrate unendo eolico offshore, solare fotovoltaico galleggiante (con tecnologia targata Saipem) e idrogeno verde grazie agli elettrolizzatori che saranno posizionati sulle piattaforme oil&gas in fase di dismissione nel distretto ravennate e che produrranno idrogeno verde sfruttando l’eccesso di energia.

La struttura del maxi-parco

Il progetto, che richiederà un investimento superiore al miliardo di euro, si sviluppa oltre le 6 miglia nautiche ed quindi poco visibile dalla costa. È suddiviso in due aree: la prima intorno alle 8 miglia che prevede il solare flottante e il parco eolico disposto a semicerchi con un basso impatto visivo; e una seconda area, dove è concentrato il grosso delle turbine, intorno alle 12 miglia a cavallo delle acque internazionali.

Un mix di soluzioni energetiche

Nel complesso, sono 620 megawatt di capacità installata a regime tra eolico e fotovoltaico galleggiante: 65 turbine da 8 megawatt dislocate tra le due aree (15 nella prima parte, il parco Romagna 1, e le restanti 50 nella seconda area, il parco Romagna 2), alle quali si affianca il parco solare flottante da 100 megawatt. In totale, l’elettricità prodotta annualmente da eolico e solare ammonterà a 1,5 terawattora annui, sufficienti a coprire il fabbisogno di più di 500mila famiglie.

La produzione di idrogeno verde

L’eccesso di energia sarà usato, come detto, per produrre idrogeno verde. Gli elettrolizzatori saranno posizionati sulle piattaforme oil&gas al centro del Mar Adriatico: in questo modo si arriverà a generare circa 4mila tonnellate di idrogeno verde l’anno, pari al consumo di più di 2mila hydrobus al giorno. E l’idrogeno servirà a garantire una “seconda vita” alle piattaforme in via di dismissione.

La tabella di marcia

Quanto ai tempi, la road map del progetto è molto serrata: dopo il primo step del percorso autorizzativo, si punta nel 2022 a redigere in via definitiva lo studio di impatto ambientale e a presentare il progetto definitivo in modo da avviare anche la procedura per ottenere la valutazione d’impatto ambientale. L’obiettivo è assicurarsi le autorizzazioni necessarie nel 2023 per arrivare poi alla Fid (la decisione finale d’investimento).


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Fonte: Il Sole 24 Ore