Intervista a Elisabetta La Scala, Segretario del Freight Leaders Council

La vostra Associazione, il 6 ottobre scorso in occasione di HESE, ha organizzato il convegno “La logistica sulla via dell’idrogeno”. Com’è nata la scelta di questo tema?

Il FLC, la cui mission è da trent’anni la promozione dell’intermodalità e della logistica sostenibile, ha voluto offrire il proprio contributo sul fronte di una delle tematiche più rilevanti e complesse a livello globale, quella della transizione energetica, nella consapevolezza che il settore della logistica rappresenti un volano eccezionale per le nuove strategie per la decarbonizzazione. Come sottolineato da Giuseppe Napoli del CNR nella premessa con cui ha fotografato, in apertura di discussione, lo stato dell’arte dell’uso dell’idrogeno nel trasporto merci, dei 4 miliardi di tonnellate di CO2 emesse annualmente dall’Europa, tre quarti derivano dal settore energetico, su cui pesano per un quarto i trasporti, nel cui ambito la logistica rappresenta il 35% delle emissioni. L’impegno dell’Associazione in questo senso si concretizza anche nel programma Lean & Green, certificazione ambientale di cui siamo rappresentanti nazionali, che offre alle aziende di trasporto e logistica una roadmap “guidata” per la progressiva riduzione delle emissioni di CO2.

Come si pone, il FLC, di fronte a questa nuova tecnologia?

L’idrogeno potrebbe contribuire in modo sostanziale alla decarbonizzazione del trasporto e della logistica, svolgendo un ruolo determinante anche per la qualità dell’aria in ambiente urbano. Per portare questa tecnologia al di fuori del perimetro della sperimentazione, è tuttavia necessario sciogliere nodi importanti, in particolare quello della sostenibilità economica. Imprescindibile per la sua diffusione, è poi la realizzazione di una adeguata infrastruttura di produzione e ricarica. Infine, freni tecnici e burocratici potrebbero essere superati con interventi politici mirati a facilitarne l’impiego e l’implementazione.

Quali gli output dell’incontro?

Dal confronto tra i diversi attori della produzione di energia e della catena logistica - produttori di veicoli industriali, interporti e scali merci aeroportuali, fornitori di servizi - è emersa la decisa apertura degli operatori a vedere nell’idrogeno una possibile soluzione futura a zero emissioni. Obiettivo comune, abbattere l’inquinamento e sganciarsi dalle fluttuazioni di prezzo di altri carburanti non producibili autonomamente da fonti rinnovabili.


Fonte: Mirumir