Maxi-alleanza per l’idrogeno

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Ferrovie Nord Milano (Fnm), Trenord, A2a, Snam, Enel green power. Si allunga la lista delle imprese che stanno lavorando per creare in Lombardia, in particolare nel Sebino e in Valcamonica, una sorta di Hydrogen Valley, dotandola, a partire dal 2023, di una flotta di treni a idrogeno e delle relative infrastrutture di approvvigionamento. Un modello che presto potrebbe essere imitato da altre realtà italiane. In generale, possiamo dire che i treni saranno uno dei primi passi nella creazione di una filiera nazionale dell’idrogeno.

A fine novembre è stato presentato il progetto Fnm-Trenord: consiste nell’acquisto di 6 nuovi treni alimentati a idrogeno (investimento stimato in oltre 160 milioni di euro) che svolgeranno servizio sulla linea Brescia-Iseo-Edolo e nella realizzazione di centrali per la produzione di idrogeno da destinare inizialmente ai nuovi convogli a energia pulita. Il treno a idrogeno sarà sviluppato dal costruttore francese Alstom (modelli analoghi sono già in circolazione in Germania, Austria e Olanda). I treni, acquistati da Fnm e affidati tramite locazione a Trenord, andranno a sostituire gli attuali convogli a motore diesel. Successivamente, entro il 2025, la soluzione idrogeno verrà estesa anche al trasporto pubblico locale, con circa 40 mezzi gestiti in Valcamonica da FNMAutoservizi (società al 100% di Fnm), con la possibilità di aprire anche alla logistica merci. Dice Andrea Gibelli, presidente di Fnm: «È un progetto innovativo che mira alla creazione di un viaggio a zero impatto ambientale, attraverso la decarbonizzazione del trasporto e lo sviluppo di una filiera territoriale dell’idrogeno».
La conversione a idrogeno della tratta ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo rappresenta un primo passo verso la decarbonizzazione dell’intero sistema di trasporto pubblico locale della valle, offrendo opportunità in questo senso anche alla mobilità privata, grazie alla versatilità delle stazioni di rifornimento. Gli accordi sottoscritti da Fnm prima con A2a e Snam e, successivamente, con Enel green power, puntano a individuare la migliore modalità di fornitura di idrogeno verde prodotto usando esclusivamente energia rinnovabile, per la mobilità ferroviaria in Lombardia. Si procederà per gradi. Il primo impianto di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno sarà realizzato da Fnm a Iseo tra il 2021 e il 2023. Sorgerà nell’area del deposito di Trenord dove attualmente viene effettuato il rifornimento dei treni diesel, nonché l’attività manutentiva dei convogli. Il piano di fattibilità prevede il ricorso iniziale alla tecnologia Steam Methane Reforming, da metano/biometano, con cattura e stoccaggio della CO2 prodotta, per la produzione di idrogeno blu. Entro il 2025 saranno realizzati uno o due ulteriori impianti di produzione e distribuzione di idrogeno da elettrolisi (cosiddetto idrogeno verde) lungo il tracciato della ferrovia, in partnership con gli operatori energetici con cui Fnm ha definito un’intesa. Spiega Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a: «La natura multibusiness del nostro gruppo ci pone nella condizione di poter mettere a disposizione diverse soluzioni per la produzione di idrogeno green nell’area interessata, dagli impianti idroelettrici ai nostri asset nell’ambito dell’economia circolare».
Osserva Marco Alverà, amministratore delegato di Snam: «I treni rappresentano la prima applicazione nella quale l’idrogeno verde sarà competitivo. Per questo, oltre a preparare la nostra rete a trasportare quantitativi sempre maggiori di idrogeno, abbiamo previsto nel piano 2020-2024 di Snam investimenti per circa 150 milioni di euro per lo sviluppo di sistemi di rifornimento dedicati alla mobilità ferroviaria sostenibile, che permetteranno di convertire le tante tratte ancora non elettrificate della rete italiana».
Chiude Salvatore Bernabei, Ceo di Enel green power: «L’impegno del gruppo Enel nel promuovere il ricorso all’idrogeno verde si sviluppa per la prima volta nel settore del trasporto ferroviario non elettrificato. Siamo alla costante ricerca di collaborazioni per individuare le migliori applicazioni dell’idrogeno verde e contribuire così al processo di decarbonizzazione delle nostre economie».


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Fonte: Il Sole 24 Ore